La bella Umbria è una destinazione ideale per gli amanti del vino: il luogo dove storia, antica tradizione, natura e accoglienza esprimono armonioso e vivo splendore soprattutto tra vigne e cantine.

Che altro aspettarsi dal cuore verde d’Italia? Di certo, l’Umbria sa incantare con i suoi paesaggi e con la sua preziosa ricchezza storico-culturale, ma negli ultimi anni è riuscita a imporsi anche come eccellenza enogastronomica. E chi visita la Regione difficilmente può rinunciare a un’esperienza consacrata all’enoturismo.

Non si tratta solo di assaporare vini di grande qualità e di sperimentare appaganti abbinamenti con i prodotti locali, ma principalmente di immergersi nella magica atmosfera della produzione del vino, in un contesto ancora prettamente artigianale e legato alle più affascinanti tradizioni, ma che non rinuncia a confrontarsi con l'innovazione e con la globalizzazione. 

La viticultura umbra ha radici storiche nobili e antichissime. Già gli Etruschi consideravano le terre di questa Regione come luoghi perfetti per la produzione di vini pregiati. Città come Orvieto, Torgiano e Montefalco possono vantare tradizioni vinicole secolari. Le vigne delle campagne umbre sono lì da millenni e hanno assistito alla conquista romana, alle aspre lotte tra Ostrogoti e Bizantini, alla fondazione del Ducato longobardo di Spoleto e del Ducato di Tuscia. Tra queste suggestive campagne fiammeggiò l’animo coraggioso di grandi condottieri (duchi, templari, cavalieri), fiorì la spiritualità di san Francesco d’Assisi e crebbe l’ispirazione di artisti come Cimabue e Giotto e di un poeta del calibro di Jacopone da Todi. Ma soprattutto si strutturò il carattere tradizionale di gente semplice, fiera e curiosa, abituata alla dura fatica e al rispetto della natura.

L’enoturismo umbro non si limita dunque alla mera degustazione di vini. Visitare una cantina vuol dire addentrarsi nello spirito locale, respirare i profumi di una natura rigogliosa e densa di segreti affascinanti. Il paesaggio è un fattore fondamentale per la qualità dei vini umbri.

L’uva che cresce nelle vigne di questa regione gode infatti di un ambiente favorevole dal punto di vista geografico e climatico: le colline, ben esposte al sole, sono nutrite da una rete idrografica naturale unica al mondo. Il clima temperato fresco riesce a esprimere grande varietà per via delle differenti altitudini che caratterizzano il territorio. Ecco perché ogni zona della Regione riesce a produrre vini dalla forte personalità.

Vitigni umbri

L’Umbria gode di una varietà importante di vitigni autoctoni. Per molto tempo, a dominare la viticultura regionale è stato un unico vino: l'Orvieto. Dunque la Regione è stata per secoli associata ai profumi e alle qualità del vino bianco. Non mancavano ovviamente i rossi, che si sono poi sviluppati gradualmente dalle zone di Montefalco e Torgiano fino a diffondersi in tutto il territorio. Ci sono tanti vigneti allevati o a cordone speronato o a Guyot.

E la produzione, oggi, riguarda tanto i vini bianchi che i rossi. Gli esperti riconoscono da decenni picchi qualitativi diffusi. Fra i vini autoctoni il primo da citare, però, è sempre l’Orvieto classico, il bianco fresco che si ottiene dalle uve Grechetto e Trebbiano o da altri incroci, con le sue cantine scavate spesso nella roccia e le antichissime tradizioni produttive.

C’è poi il Sagrantino dalla struttura robusta e il profumo particolarmente intenso. Sono vitigni autoctoni anche il Grechetto di Todi e il Ciliegiolo, oggi punti di riferimento nell’orizzonte culturale enologico umbro. E c’è da dire che il territorio, con le sue caratteristiche varie e per questo uniche, ha saputo mirabilmente adottare uve nazionali o internazionali nei suoi vitigni. Tra le uve a bacca bianca, sono per esempio diffusi il Verdello, il Procanico o la Malvasia.

I rossi possono venire da uva Sangiovese, Barbera, Montepulciano o Canaiolo nero. Non va disprezzata l’ottima e produttivissima varietà di vitigni internazionali come lo Chardonnay,  il Cabernet Sauvignon, il Pinot Nero. E ancora: il Pinot Bianco, il Riesling, il Merlot…

Vini DOC e DOCG dell’Umbria

La produzione vinicola umbra può dirsi di ottima qualità generale. Ma l’eccellenza è ovviamente rappresentata dai vini con denominazioni DOC e DOCG. Fra i vini con denominazione di origine controllata e garantita figurano il Montefalco Sagrantino e il Torgiano rosso riserva. Il primo un rosso robusto e tannico, intenso e, a detta degli esperti, da lodare per la longevità.

Il secondo è un rosso elegante e complesso, da considerare a più livelli.  La lista si allunga per i vini a denominazione di origine controllata. Si va dall’Amelia all’Assisi, dal Trasimeno ai Colli perugini. Poi, dai Colli Altotiberini a quelli Martani. Ci sono anche il Lago di Corbara e il Montefalco, lo Spoleto, il Todi e il già citato Torgiano.

Un posto d’onore spetta ovviamente al principe morale: l’Orvieto, il vino dalla tradizione più antica, ma anche il più versatile e in un certo senso pop: piace a tutti e ben rappresenta lo spirito della cultura contadina umbra. Cantine Neri, selezionando proprio i migliori grappoli di Grechetto e Trebbiano ha dato forma a un ottimo Orvieto classico superiore DOP: il Ca' Viti.

In buona parte del territorio è frequente l’uso di uve Sangiovese, Merlot, Cabernet Sauvignon e Montepulciano. Un fattore importantissimo, che contribuisce alla diversità enologica della Regione. Il Sangiovese, per esempio, è il vitigno più coltivato in Umbria, con migliaia di ettari dedicati.

La varietà Cabernet Sauvignon dà la possibilità di ottenere vini strutturati e di lunga maturazione. E nel territorio è spesso vinificata in assemblaggio con altre uve locali, nazionali e internazionali. Stessa storia per il Merlot. Presso le Cantine Neri sarà possibile assaggiare e acquistare vini tipici della Regione e prodotti esclusivi dell’agenda, tra cui ottimi bianchi e rossi IGT: per orientarsi e lasciarsi ispirare ecco una pagina da visitare

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