Vino e jazz, all’apparenza, hanno poco in comune. Ma i veri appassionati sapranno di certo cogliere le profonde analogie che legano l’arte enologica all’eccitante musica sincopata nata negli USA come fusione di blues, spiritual e marce europee.

Sia nel vino che nel jazz si declina la sofisticata arte del tempo e si dà valore alle sfumature più sottili. E dovunque ci sia una bottiglia di vino di qualità o un musicista che sa suonare davvero si celebra la vita nella sua essenza più pura. Sotto forma di gioia, convivialità e piacere per la scoperta.

Da decenni gli appassionati di jazz associano l’Umbria a uno dei più grandi festival internazionali. L’Umbria Jazz, il festival nato nel 1973, ha portato nelle piazze e nelle strade di Perugia nomi leggendari: da Miles Davis a Dizzy Gillespie, da Keith Jarrett a Herbie Hancock.

Negli anni ’90 il festival si è arricchito di una nuova anima, dando vita all’edizione invernale con centro a Orvieto. E anche quest’anno, dal 30 dicembre 2025 al 3 gennaio 2026, la città sulla rupe ospiterà un cartellone ricchissimo: oltre ottanta eventi, con ventitré band e più di centocinquanta musicisti coinvolti.

La manifestazione unirà grandi nomi del jazz, l’atmosfera festiva di fine anno e la possibilità di degustare vini locali, tra cui quelle delle Cantine Neri. Una realtà che porta avanti un discorso enologico centrato sulla qualità artigianale, la valorizzazione del territorio e l’equilibrio tra tradizione e innovazione… Il che non è poi tanto distante dal lavoro di un solista, che con la sua musica cerca di comunicare originalità, legame con la gloriosa tradizione jazz e consapevolezza tecnica.

L'inverno a ritmo di jazz: date e luoghi a dell’Umbria Jazz Winter 2025 a Orvieto

Anche quest’anno, per la nuova edizione dell’Umbria Jazz Winter, non mancheranno i grandi nomi. Il pubblico potrà ascoltare delle vere e proprie star del jazz italiano ed europeo. 

Tra gli italiani sono attesi per esempio Stefano Bollani, Dado Moroni, Danilo Rea ed Enrico Pieranunzi come protagonisti di serate dedicate al pianoforte. L’inglese Ray Gelato porterà il suo swing classico. La grande voce jazz di Emma Smith coinvolgerà gli appassionati di melodie crooner e di soul.

Il festival avrà luogo in alcuni dei luoghi più suggestivi della città umbra. Il Teatro Mancinelli, il palazzo dei Sette, il palazzo del Popolo, il Museo Greco, il Duomo con la tradizionale Messa della Pace accompagnata dai cori gospel, e gli spazi storici del centro. Gli scorci del borgo si trasformeranno in tanti palchi diffusi. Il tutto coerentemente allo spirito storico del festival…

Anche questo distingue l’Umbria Jazz dai tanti altri festival dedicati al genere… La città stessa, che sia Perugia od Orvieto, è parte integrante dell’evento. Un ingrediente essenziale, che piace al pubblico e anche ai musicisti. Ensemble internazionali, giovani promesse del genere si esibiranno nelle piazze e nei locali storici del centro. E le jam session saranno organizzate, come al solito, con molta spontaneità dove capita.

La grande novità di questa edizione è la durata. Per la prima volta, infatti, il festival non si concluderà il primo gennaio, andrà avanti fino al 3 gennaio 2026, regalando a tutti gli spettatori, ai turisti e agli appassionati, due giorni in più di festa e di musica.

La sera del 31 dicembre, si festeggerà il capodanno in piazza con i Brassense, un gruppo che mescola jazz classico, funky, pop. Oltre a donare al pubblico cinque giorni di musica non stop, contaminazioni con il gospel, il blues e il pop, il festival aprirà anche al gusto, ai profumi e ai sapori tipici del territorio, con degustazioni di vini.

Jazz, sapori e terroir: le degustazioni di Cantine Neri

Il festival è dunque pure un viaggio nei sapori e nel terroir umbro. Ritmi sincopati, assoli di sax baritono, bassi profondi e virtuosismi pianistici si lasceranno ispirare dalle suggestioni dell’enogastronomia locale. E il pubblico potrà partecipare ai concerti mentre assaggia vini del territorio.

Ci saranno anche le Cantine Neri, la storica realtà enologica orvietana che produce vini di grande spessore e personalità. Dall’Orvieto Classico Superiore ai rossi Sangiovese e Merlot, fino alla preziosa Muffa Nobile. Che è un po’ come un pezzo bebop: un prodotto viscerale e misterioso, al tempo stesso ricercato e di grande stile.

Durante il festival, le Cantine Neri proporranno degustazioni guidate che uniscono jazz e vino. Sarà interessante capire come un bicchiere di Ca’ Viti possa accordarsi con la sua freschezza e la sua spiccata vivacità al suono di una jam notturna, e come un Vardano, con la sua complessità, la sua struttura e le sue suggestioni minerali, riuscirà a dialogare con il ritmo di un concerto gospel.

Una visita alle cantine rafforzerà ulteriormente il legame profondo tra musica e territorio, dato che a Orvieto ogni bottiglia è un capitolo fondamentale della narrazione culturale della città.

Informazioni utili per partecipare a Umbria Jazz Winter 2025

Le date le abbiamo citate (dal 30 dicembre 2025 al 3 gennaio 2026), i luoghi pure (Teatro Mancinelli, Duomo di Orvieto, palazzi storici e piazze del centro). Tutto ciò che bisogna fare è quindi prendere i biglietti, che sono disponibili in prevendita sul sito ufficiale di Umbria Jazz e presso i circuiti autorizzati. Anche le prenotazioni per il cenone di Capodanno sono già attive.

Orvieto offre ai turisti tantissime belle strutture dove pernottare. Hotel, agriturismi, B&B… Ma visto che siamo in periodo di Feste è consigliabile prenotare con anticipo. Stessa cosa per le visite alle cantine: meglio prenotare.

Orvieto si trova a poco più di un’ora di auto da Roma e a un’ora e tre quarti da Firenze. La città è raggiungibile in treno, attraverso la linea Roma-Firenze, o in auto tramite l’A1.  Un’altra soluzione principale è la superstrada E 45 per chi proviene da Perugia. Durante il festival, navette e servizi locali faciliteranno gli spostamenti.

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